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Le canne sono costruite in  forme e materiali vari per poter generare timbri diversi, e comunque ogni unità è un piccolo capolavoro di artigianato, poichè solo una grande precisione costruttiva può garantirne il buon funzionamento.

Personalmente considero ogni canna come  componente di un grande coro, un coro  capace di produrre centinaia di combinazioni timbriche diverse e con una dinamica che da un delicatissimo suono di flauto può passare, in un istante, ad un pieno orchestrale. Il tutto comandato da un solo musicista che è, al tempo stesso, un solista , un direttore d’orchestra, ed un pittore perchè combinando, per mezzo dei registri, i relativi timbri  (che sono in realtà i colori dei suoni),  crea policromie ed eufonie varie ed affascinanti, spesso personalizzandole secondo il proprio gusto.

 

Il “registro” è un complesso di canne (il cui numero è identico a quello dei tasti della tastiera) analoghe per forma (e quindi timbro), di diversa altezza.

In altri termini, per ogni registro si ha una serie completa di canne dello stesso tipo, ognuna di queste corrispondenti alla nota relativa. Ciò permette di suonare, con un solo registro, accordi e polifonie.

 

Per esempio il registro di “Flauto di 8 piedi”, in un organo con tastiera di 61note comprende 61  canne di tipo flauto, corrispondenti ad ognuno dei tasti. La canna che corrisponde al primo tasto a sx (Do1) è alta 8 piedi; poichè un “piede inglese” corrisponde a 30, 5 cm, la canna sarà alta 2 metri e 80 centimetri.

Poichè ad ogni intervallo di ottava (composta da 12 note) la altezza delle canne si dimezza e la tastiera è di 5 ottave, la canna più acuta (Do 61) sarà alta 17,5 centimetri. Questo perchè nella canne la frequenza generata è inversamente proporzionale alla loro lunghezza.

 

Il “piede”è la misura universalmente adottata, per quanto riguarda gli organi; è la lunghezza in piedi della canna corrispondente alla nota più grave della tastiera.

I registri di 8 piedi danno un suono corrispondente, per altezza, a quello dei tasti analoghi del pianoforte.

 

 

Canne ad anima o labiali

 

Il loro principio costruttivo è quello del flauto dolce.  L’aria compressa, in organaria chiamata «vento», entra nella punta del piede a fòrma di cono rovesciato. Dove questo cono è saldato nella parte superiore della canna si trova la «bocca», un’apertura verso l’esterno, rettangolare, la cui larghezza è circa 1/4 della circonferenza. All’interno un diaframma orizzontale, l”anima», stringe il passaggio del vento verso il labbro inferiore della bocca, in modo da farlo uscire da una fessura detta “luce” costringendo il flusso dell’aria ad assumere la forma di un sottile lamina (una specie di ancia fatta di aria). Questa invisibile  lamina d’aria colpisce il labbro superiore della canna generando (come nel flauto) delle vibrazioni